Formazione manageriale finalizzata allo sviluppo delle soft skills in ambito organizzativo
L’obiettivo delle attività che proporremo sarà quello di aiutare chi lavora in azienda a crescere come persone più che come professionisti, per sviluppare le proprie potenzialità, dotarsi di una mentalità flessibile, capacità essenziali nell’attuale contesto competitivo.
L’esperienza maturata in questo ambito ci ha confermato che l’utilizzo di strumenti di apprendimento esperienziale che coinvolgono attivamente i discenti, in location outdoor, sono più efficaci della “lezione frontale” o tradizionale.
Nella formazione aziendale non bisogna lavorare tanto sulla modellazione deduttiva del comportamento individuale bensì utilizzare un approccio induttivo, con attività che rispecchiano gli ambienti aziendali, le caratteristiche e le competenze associate, attraverso la riflessione, valutazione delle esperienza, ipotesi interpretative e concettualizzazione dell’esperienza stessa.
L’elemento attorno a cui ruota la progettazione dell’esperienza è la metafora, da cui ne consegue la scelta della location e del livello di stress da conferire alle attività .
Metodologia
La metodologia che sta alla base di questa tipologia di “apprendimento attivo” è quella proposta da “Kolb” in tema di apprendimento manageriale.
Il ciclo di apprendimento individuato da Kolb si articola in quattro fasi:
Il momento iniziale, durante il quale si svolgono le varie attività outdoor. E’ quello in cui il gruppo si confronta con una serie di problemi reali e strutturati. Mettendo l’individuo da un lato in una condizione di “crisi” delle certezze e dall’altro a trovare “nuove energie” per superare la crisi e riuscire ad evolversi.
La seconda fase è quella del “feedback” cioè un momento di riflessione da parte di tutti i partecipanti. Una regola fondamentale di questa fase è che ognuno è libero di esprimere il proprio parere con rispetto reciproco e non è ammesso il contraddittorio.
Il terzo momento, che coincide con la fine della giornata, è il “debriefing” nel quale il formatore esplicita i contenuti delle attività. Inoltre descrive le implicazioni e prospetta le possibili applicazioni nella vita reale lavorativa, applicando quello che Kolb chiama “concettualizzazione astratta” di quanto è avvenuto.
Il momento finale è quello in cui il formatore prepara i partecipanti al ritorno alla vita reale chiudendo l’esperienza fatta con un’attività di “exit” durante la quale si rende concreto il “trasferimento dell’apprendimento”.
Attività
In ogni attività di outdoor training si hanno tre tipi di trasferimento possibili dell’esperienza; trasferimento dei Principi Generali, trasferimento che si fonda sull’ Analogia ed il trasferimento delle Skill Lavorative.
Un utilizzo superficiale dell’outdoor training in particolar modo del “trasferimento dell’apprendimento” fa scivolare la metodologia formativa stessa in una dimensione puramente ludica.
Le attività “strutturate” che andremmo a proporre riguarderanno:
- la fiducia
- capacità di comunicare
- problem solving
- team work
- risk taking
Le attività specifiche che andremmo ad elaborare saranno studiate tenendo sempre in considerazione la tipologia di azienda, i partecipanti, età, fisicità ma soprattutto gli obiettivi formativi che si vorranno raggiungere.
Fonte: Fuori dalle aule, fuori dagli schemi.