Quando gli adolescenti ci interpellano
Tagliare, incidere, ferire la pelle, gambe e braccia con lamette, coltelli affilati, temperini, punte di vetro, lattine usate: è il cutting, una forma di autolesionismo che comincia a diventare un fenomeno sempre più evidente in Italia tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
Per alcuni ragazzi e ragazze è un modo per controllare e interrompere, in modo indiretto, un dolore mentale troppo forte, un’angoscia troppo intensa e insostenibile.
L’atto di segnare, graffiare, incidere o tagliare la propria pelle ha una forte valenza simbolica, ed è una delle modalità attraverso le quali trova espressione il disagio psicologico dell’adolescenza contemporanea, più che mai ingaggiata in una ridefinizione del rapporto con la corporeità e con i suoi limiti, fisici e simbolici.
I comportamenti autolesionistici sono diffusi a partire dalla preadolescenza, quando ancora l’immaturità della strutturazione psichica non permette al soggetto di disporre di strumenti più evoluti di elaborazione simbolica dei propri vissuti.
Segnalare un disagio
Nei ragazzi più grandi, i tagli, così come altri tipi di attacchi al corpo, possono segnalare un disagio momentaneo, per quanto acuto, o una crisi evolutiva di particolare severità. In adolescenza il corpo è uno strumento privilegiato per l’espressione dell’identità, e la percezione da parte del soggetto di una sua non adeguatezza e non presentabilità possono divenire l’emblema dell’impossibilità a crescere. Il corpo dell’adolescente è la sede la sede elettiva in cui gli snodi e le fatiche della crescita si manifestano, non di rado in modo radicale e a volte cruento.
Un webinar per approfondire
Per chi volesse approfondire questo tema delicato, il prossimo 14 Novembre 2022, AFP Patronato San Vincenzo ha organizzato in collaborazione con la Cooperativa Minotauro di Milano, un webinar finalizzato ad aiutare docenti ed educatori ad inquadrare il fenomeno e fornendo strumenti concreti affinchè in classe o nei luoghi informali di incontro si possa comprendere eventuali indicatori dell’esistenza di comportamenti di cutting. Saranno fornite inoltre preziose indicazioni su come relazionarsi con gli adolescenti che mostrano la loro fragilità attraverso questi segni visibili. A partire da una ricognizione fenomenologica di questi comportamenti, saranno quindi formulate delle ipotesi sul loro significato e sul modo in cui sollecitano il contesto, offrendo anche indicazioni su quali interventi di sostegno alla crescita sia opportuno mettere in atto per prevenire tali comportamenti o diminuire il rischio di recidiva.
L’obiettivo dell’incontro on-line, tenuto dalla dott.ssa Alessandra Marcazzan psicologa e psicoterapeuta, è quello di presentare una ricostruzione dei possibili significati di un comportamento attualmente molto diffuso tra i giovani e giovanissimi, ma il cui significato risulta spesso opaco agli adulti, siano essi i genitori, insegnanti o altre figure di riferimento.
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