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I 5 principi chiave dell’apprendimento nei contesti aziendali - Formazione Aziendale

I 5 principi chiave dell’apprendimento nei contesti aziendali

L’apprendimento come priorità strategica

Nel contesto attuale di rapidi cambiamenti, dove le competenze rappresentano la nuova moneta di scambio, l’apprendimento sta diventando una priorità strategica per le organizzazioni. Mantenersi competitivi e innovativi richiede un investimento costante nella crescita e nello sviluppo professionale dei dipendenti, ma l’efficacia di questi sforzi non si limita alla semplice erogazione di programmi di formazione. È necessario allineare strategicamente queste iniziative con le esigenze e gli obiettivi fondamentali dell’organizzazione e dei suoi dipendenti.

I principi chiave dell’apprendimento offrono un quadro solido per la progettazione e l’implementazione di programmi di apprendimento efficaci. Questi principi includono: apprendimento continuo, allineamento con gli obiettivi aziendali, un approccio centrato sul dipendente, misurazione e valutazione rigorosa, e adattabilità e innovazione. Seguendo questi principi, le organizzazioni possono creare ambienti di apprendimento dinamici che promuovono la crescita individuale e organizzativa, aumentano il coinvolgimento dei dipendenti e guidano il successo a lungo termine.

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1. Allineamento con gli obiettivi aziendali

L’allineamento strategico delle iniziative di apprendimento è essenziale per garantire che queste non solo siano formative, ma che contribuiscano direttamente agli obiettivi aziendali. Concentrando risorse nello sviluppo di competenze che migliorano le performance e la competitività, le organizzazioni possono ottimizzare il loro potenziale.

Nel contesto della pandemia del 2020, molte persone hanno rivalutato le proprie priorità, riscoprendo l’importanza di obiettivi personali significativi. Quando tali obiettivi sono allineati con quelli aziendali, si crea una potente sinergia che promuove il coinvolgimento e la dedizione. Tuttavia, è cruciale che le aziende creino un ambiente che permetta ai dipendenti di esplorare e fallire in sicurezza. Facendo così le aziende promuovono una cultura di apprendimento continuo e adattamento.

Un luogo di lavoro che integra la visione complessiva con il sostegno dei dipendenti richiede una leadership lungimirante, che sappia bilanciare l’impegno delle risorse a breve termine con i benefici a lungo termine. Questo approccio non solo alimenta il coraggio e l’innovazione, ma consente anche alle persone di connettersi profondamente con i valori aziendali.

Creare e mantenere un quadro di valori condivisi richiede un monitoraggio costante e un adattamento alle dinamiche economiche, industriali e sociali. Questo processo continuo assicura che i valori aziendali rimangano pertinenti e guida l’organizzazione verso un successo sostenibile, garantendo che i collaboratori si sentano parte integrante del percorso aziendale.

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2. Apprendimento continuo

L’apprendimento continuo è oggi un elemento cruciale per mantenere i dipendenti aggiornati e rilevanti nel contesto aziendale in rapido cambiamento. Questo approccio, noto anche come lifelong learning, è un processo costante e proattivo che va oltre le tradizionali metodologie formative, coinvolgendo le persone in un impegno a lungo termine per acquisire nuove competenze e aggiornare quelle esistenti.

La natura mutevole del mercato del lavoro richiede che aziende e dipendenti abbraccino questo modello, promuovendo una cultura dell’innovazione e dell’adattamento. L’apprendimento continuo non è solo un vantaggio per la crescita professionale, ma anche per la competitività aziendale, contribuendo a migliorare la soddisfazione, la produttività e la fidelizzazione dei talenti.

L’apprendimento continuo include tutte le attività che migliorano conoscenze, capacità e competenze in ambito personale, civico, sociale e occupazionale. Questo impegno non riguarda solo l’ambito lavorativo ma si estende a diverse aree della vita, rendendo l’apprendimento un processo integrale e continuo.

In un mondo del lavoro in costante evoluzione, dove tecnologie e modelli di business cambiano rapidamente, l’apprendimento continuo è essenziale. Le competenze chiave oggi possono diventare obsolete in pochi anni, rendendo cruciale l’aggiornamento costante. Tuttavia, nonostante la crescente necessità, solo una parte dei lavoratori ha accesso a piani formativi adeguati. Le aziende devono quindi investire maggiormente in formazione per rimanere competitive.

I vantaggi dell’apprendimento continuo sono molteplici

Migliora la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, aumentando la loro motivazione e coinvolgimento. Inoltre, rafforza la fidelizzazione dei talenti, poiché i dipendenti apprezzano le opportunità di crescita offerte dall’azienda. Un’organizzazione che promuove una cultura di apprendimento continuo è anche più agile e pronta a rispondere ai cambiamenti del mercato e alle sfide emergenti.

Un altro aspetto fondamentale è la promozione della mobilità interna sostenibile. Riqualificare i dipendenti è spesso più conveniente che assumerne di nuovi, e offre loro la possibilità di sviluppare nuove competenze all’interno della stessa azienda, aumentando la motivazione e il coinvolgimento. Inoltre, l’apprendimento continuo sostiene la crescita professionale, permettendo ai dipendenti di rimanere aggiornati e di affrontare con successo le sfide future.

Infine, l’apprendimento continuo offre maggiore stabilità e versatilità, consentendo ai lavoratori di affrontare con serenità le incertezze del mercato del lavoro. Stimola anche la realizzazione personale, permettendo ai dipendenti di esplorare nuove aree di interesse e di sentirsi più soddisfatti nel loro percorso professionale.

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3. Approccio centrato sul dipendente

L’approccio centrato sul dipendente pone al centro l’individuo, considerando le sue esigenze e aspirazioni come fondamentali per un apprendimento efficace. Questo modello si ispira alla psicologia umanistica e, in particolare, alla teoria di Carl Rogers, che vede la persona come un’unità integrata con potenzialità innate di crescita. La formazione, in questo contesto, diventa un processo che facilita la consapevolezza delle proprie risorse e capacità, promuovendo uno sviluppo armonico sia sul piano personale che professionale.

Il cuore di questo approccio è la creazione di una “comunità di apprendimento” che coinvolge attivamente sia formatori che allievi. Attraverso metodi didattici come gruppi di incontro, laboratori esperienziali e autovalutazioni, si favorisce un ambiente in cui il rispetto, l’empatia e la congruenza sono fondamentali. Questi principi permettono agli individui di esplorare se stessi, sviluppando autonomia e fiducia nelle proprie capacità.

Il processo formativo, basato su un contratto di formazione condiviso, integra teoria e pratica, promuovendo un apprendimento significativo che coinvolge l’intera personalità dell’allievo. La valutazione è centrata sull’autovalutazione, vista come un momento cruciale di crescita e consapevolezza, permettendo all’allievo di riflettere sul proprio percorso e rivedere le proprie motivazioni.

In sintesi, l’approccio centrato sul dipendente valorizza l’individuo come persona, riconoscendo l’importanza di un apprendimento che non solo accresce competenze professionali, ma che sostiene anche lo sviluppo personale, promuovendo una cultura di crescita continua e collaborazione.

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4. Misurazione e valutazione

Fornire dati che giustifichino l’investimento nei programmi di apprendimento e formazione e ne dimostrino il valore agli stakeholder è essenziale. Identificare le aree di miglioramento assicura che i programmi rimangano efficaci e rilevanti. Monitorare il progresso e l’efficacia delle iniziative di apprendimento e collegarle ai risultati aziendali è fondamentale per mantenere l’attenzione sui risultati.

Il ROI, acronimo di “Return on Investment“, è una metrica che indica il rendimento generato da un investimento. Nella formazione aziendale, il ROI si riferisce al valore del beneficio ottenuto in relazione ai costi sostenuti per la realizzazione di un progetto di sviluppo e training. Da tempo ci interroghiamo sulla validità e applicabilità del ROI alla formazione aziendale e su come comunicare questo valore, a tratti intangibile, ai nostri partner e clienti. Quantificare l’impatto di un intervento formativo sui rendimenti delle persone e delle organizzazioni richiede la valutazione di variabili complesse, che possono riguardare dinamiche caratteriali e relazionali.

Perché cimentarsi nel calcolo del ROI? Le ragioni sono ampie e variegate. È evidente che, in molte piccole imprese dove il settore formazione e sviluppo non è presente, la formazione non è considerata una priorità, poiché l’attenzione è spesso rivolta a questioni finanziarie o gestionali. Le priorità riguardano i numeri, e la formazione non sempre produce quei numeri che contano in bilancio.

A tal proposito, è utile ricordare il pensiero di Peter Drucker, economista e saggista austriaco, fondatore della gestione moderna e tra i più influenti teorici di management. Drucker sosteneva che “se non puoi misurarlo, non puoi gestirlo”. Se un processo non è gestibile, non può portare a risultati prevedibili, calcolabili, scalabili o oggettivi, e rischia quindi di perdere il suo valore.

Modelli per la misurazione del ROI

Il modello più apprezzato per la valutazione dell’intervento formativo è quello proposto da Donald L. Kirkpatrick che ha sviluppato un sistema gerarchico a 4 livelli:

  • 1. Gradimento: questo livello si concentra sul partecipante, valutando quanto l’intervento sia stato piacevole, fruibile e utile per il ruolo, generando un buon livello di coinvolgimento e partecipazione.
  • 2. Apprendimento: questo livello misura l’acquisizione di conoscenze e abilità da parte del discente, verificandone il grado di approfondimento.
  • 3. Comportamenti: dopo il training, si osservano i comportamenti dei partecipanti, confrontandoli con modelli prestabiliti per valutare cambiamenti negli atteggiamenti e nelle azioni.
  • 4. Risultati di business: questo livello valuta l’impatto dell’intervento formativo su fattori aziendali come la riduzione dei costi, il miglioramento dell’efficienza, la gestione degli sprechi, il clima aziendale e il turnover.

Misurare il ROI nella Formazione Aziendale

l ROI, quindi, identifica i benefici monetari rispetto a un investimento specifico. Nel contesto della formazione aziendale, si concentra sui risultati economici derivanti dalle nuove dinamiche personali e organizzative attuate dopo l’apprendimento.

Il ROI può essere calcolato con la formula:

ROI = (Benefici totali / Costi totali della formazione) * 100

Alla luce di queste considerazioni, è chiaro che l’efficacia di un intervento formativo può essere quantificata, ma è fondamentale tenere conto dei molteplici fattori che possono influenzare i risultati. Una valutazione corretta dovrebbe considerare anche gli elementi e le dinamiche del contesto in cui la formazione si sviluppa.

Quando la formazione riguarda le soft skills, il tema diventa più complesso. Queste competenze sono spesso difficili da misurare, in quanto difficilmente inquadrabili e sfuggevoli. Tuttavia, quando una persona possiede competenze soft, come capacità di relazione, motivazione, risoluzione di problemi complessi, e pensiero creativo, il loro impatto diventa evidente. Josh Bersin le rinomina “power skills”, ritenendole le vere competenze fondamentali del presente e del futuro.

In sintesi, il calcolo del ROI nella formazione aziendale è complesso e richiede la raccolta di dati accurati e talvolta intangibili. Tuttavia, considerando modelli autorevoli come quello di Kirkpatrick, il ROI può fornire preziose informazioni sull’efficacia della formazione, aiutando manager e imprenditori a definire strategie di sviluppo delle risorse umane che supportino il business aziendale.

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5. Adattabilità e innovazione

Mantenere le iniziative di apprendimento aggiornate ed efficaci nel rispondere a nuove sfide e opportunità è fondamentale. Sfruttare le tecnologie e le metodologie più recenti consente di creare esperienze di apprendimento innovative che differenziano l’organizzazione. Preparare i dipendenti ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato o dell’industria è essenziale per la resilienza aziendale. La tecnologia ha rivoluzionato l’apprendimento: tecnologie come la realtà virtuale, la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale sono in prima linea nel trasformare le esperienze di formazione a tutti i livelli.

Realtà virtuale, realtà aumentata e AI

Inizialmente diffusa nei giochi e nell’intrattenimento, la realtà virtuale si è affermata con successo in molti settori aziendali, come la sanità, la produzione industriale e l’edilizia. La sua natura immersiva è particolarmente efficace nella formazione sia delle hard skills che delle soft skills. Per quanto riguarda le hard skills, offre un’esperienza pratica in compiti come la manutenzione, le riparazioni e l’utilizzo di attrezzature pesanti. Per quanto riguarda le soft skills, contribuisce a migliorare le capacità di leadership e le competenze interpersonali.

La realtà aumentata, insieme a quella virtuale, sta acquisendo un’importanza crescente nella formazione, rendendola più accattivante e coinvolgente. La realtà aumentata è particolarmente utile per la formazione in competenze ad alta intensità di risorse e in lavori potenzialmente pericolosi, come l’utilizzo di attrezzature pesanti, l’aviazione e l’estrazione di risorse naturali.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella formazione aziendale è in crescita grazie alla sua capacità di creare esperienze formative personalizzate. L’IA valuta il livello di abilità e gli interessi di un discente per adattare le esperienze di apprendimento alle sue esigenze. I chatbot alimentati dall’intelligenza artificiale offrono assistenza continua e mentorship virtuale, mentre strumenti come Grammarly e Otter, anch’essi basati su algoritmi, sono già ampiamente utilizzati in molti ambienti di lavoro. Con i progressi di tecnologie come ChatGPT, si prevede un’ulteriore espansione del ruolo degli algoritmi nella formazione aziendale, rendendoli sempre più comuni nei programmi di training e formazione.

L’importanza delle tecnologie nella Formazione Aziendale

Queste tecnologie sono fondamentali per la trasformazione della formazione aziendale perché creano ambienti immersivi e interattivi che rispecchiano scenari della vita reale. Ciò consente ai discenti di esercitarsi e affinare le proprie competenze in un ambiente sicuro e realistico.

Rimanere al passo con questi progressi tecnologici è essenziale per l’efficacia dei programmi di formazione aziendale, che offrono una combinazione di innovazione e praticità che manca ai metodi tradizionali. La formazione aziendale è anche cruciale per mantenere i dipendenti aggiornati sui cambiamenti delle regole, degli standard e delle tecnologie del settore. Rimanendo aggiornati, i dipendenti possono pensare in modo più innovativo e incorporare nuove idee nel loro lavoro, un aspetto fondamentale per le aziende che operano in settori guidati dalla tecnologia.

Inoltre, tecniche di formazione inefficaci possono avere implicazioni finanziarie significative per le aziende. È quindi evidente la necessità per chi si occupa di formazione aziendale di considerare attentamente gli stili di apprendimento dei dipendenti per massimizzare l’efficacia dei programmi di formazione e ridurre i rischi per l’azienda.

I 5 principi chiave dell’apprendimento nei contesti aziendali

Conclusioni

Incorporare i principi centrali dell’apprendimento e dello sviluppo nelle strategie organizzative è essenziale per creare programmi di apprendimento, efficaci e orientati al futuro. Allineando le iniziative di apprendimento agli obiettivi aziendali, promuovendo l’apprendimento continuo, concentrandosi sulle esigenze dei dipendenti, misurando e valutando rigorosamente i risultati, e abbracciando l’adattabilità e l’innovazione, le organizzazioni possono garantire che la loro forza lavoro sia ben preparata per affrontare le sfide presenti e future. Questi principi migliorano le competenze e la soddisfazione dei dipendenti. Tutto questo porta anche il successo complessivo dell’azienda, l’innovazione e la resilienza in un panorama in continua evoluzione.

Adottando questi principi, le organizzazioni possono creare ambienti di apprendimento dinamici che supportano la crescita individuale e organizzativa, portando infine a un successo sostenibile a lungo termine.

Se sei interessato a capire come sviluppare azioni di formazione e apprendimento efficaci per la tua realtà aziendale scrivi a [email protected]