Insegnanti e problemi di voce
Con il termine “disfonia” si intende un disturbo di emissione della voce che può avere diverse cause. Tra queste, si distinguono principalmente cause “organiche” (malformazioni, infiammazioni, tumori ecc..) e “disfunzionali”, le più comuni, caratterizzate da un utilizzo errato della funzione fonatoria. La voce viene percepita come “brutta”, e può presentare raucedine, soffiatura, può risultare strozzata, pressata o al contrario molto debole.
La categoria degli insegnanti, dall’asilo nido d’infanzia all’università, risulta particolarmente a rischio per la comparsa di forme più o meno gravi di disfonia. Si stima, infatti, che il 30% degli insegnanti soffra di disturbi cronici delle corde vocali e il 50% lamenti disturbi occasionali (U.O.ORL – Policlinico di Milano, 2012).
Questo perché essi rientrano nella categoria di “professionisti vocali”, ovvero coloro che fanno della propria voce il proprio strumento di lavoro. In questo caso la produzione vocale viene effettuato per diverse ore al giorno e spesso in condizioni acustiche non ottimali (es. ambienti rumorosi). Entrano poi in gioco anche i fattori di predisposizione individuale come uso errato della voce e del respiro, scarsa idratazione, tabagismo, malattia da reflusso gastro esofageo ecc.
L’arma più potente? La prevenzione
L’arma più importante che abbiamo a disposizione è, come in molti altri casi, la prevenzione. In particolare, risulta assai utile conoscere il funzionamento della produzione della propria voce e, allo stesso tempo, sapere come utilizzarla al meglio e preservarla. Qualora sia necessario invece l’intervento di uno specialista, le figure di riferimento sono il logopedista e il medico foniatra, in grado di effettuare un’accurata valutazione clinica del problema e definire un piano terapeutico.
Vuoi approfondire l’argomento? Iscriviti al corso on-line “Sos Disfonia”, organizzato da AFP Patronato San Vincenzo, il prossimo 21 Novembre 2022 dalle ore 17.30 alle 19.30.
a cura di Sabrina Pedrali, logopedista